Brut Rosè Prediomagno abbinato a palline di magro

Brut Rosè Prediomagno abbinato a palline di magro

Piemonte
Emanuela Novello – Prediomagno
Abbina: V.S.Q. Brut Rosè Metodo Martinotti Prediomagno a Palline di magro (ma non tanto)

Motivi dell’abbinamento: Ruchè in purezza. Il Brut Rosè metodo Martinotti di Prediomagno, alla vista con il suo colore rosa tenue, all’olfatto con i sentori di petali di rosa succeduti da frutti bianchi e rossi persistenti, al gusto con il sapore fresco, fruttato con invitanti note agrumate, ben si accompagna con le palline di magro, che lasciano al palato delicate risultanze della parte più vellutata dei formaggi .

Storia e aneddoti della ricetta: questa ricetta appartiene al “quaderno delle ricette di casa” di mia mamma, alias “Stai attenta a non sporcalo!”, dalla frase che mi ripeteva ogni volta che tentavo di avvicinarmici. La ricetta delle palline di magro è una anche oggi tra le più attinte da me, prima di tutto per la sua bontà ma anche per la sua velocità di realizzazione e per la sua versatilità: possono essere usate erbette spontanee, tarassaco, oppure spinaci, ricotta ma anche formaggi più gustosi, a piacere.

Difficoltà: facile
Tempo di esecuzione: 30 minuti
Dosi : 4 persone


Ingredienti
400 gr. erbette spontanee, tarassaco, spinaci
300 gr. ricotta unita a robiola, toma (formaggi a crema morbida)
1 uovo
2/3 cucchiai di pan grattato
50 gr. formaggio grattugiato (grana e pecorino romano)
una grattugiata di noce moscata
sale q.b.
farina 00
olio extravergine di oliva
qualche fiocchetto di burro

Esecuzione
Lavare e mondare accuratamente la verdura (tarassaco, radicchio selvatico, erbette o anche spinaci, o un po’ di tutto, a piacere). In una pentola con abbondante acqua salata fare bollire la verdura senza cuocerla troppo e senza gettare l’acqua di cottura, poi scolarla e lasciarla raffreddare. Dopo aver setacciato la ricotta, porla in una terrina e aggiungere un uovo intero. Sempre mescolando unire al tutto la verdura cotta tagliata, il formaggio grattugiato, i cucchiai di pan grattato, il pizzico di noce moscata e salare a piacere. Non appena si sarà ottenuto un impasto morbido, che comunque sarà appiccicaticcio, formare delle palline più o meno grosse, a piacere, passarle nella farina 00 e gettarle nell’acqua di cottura della verdura, nel frattempo portata ad ebollizione.
Attendere che le palline vengano a galla e con un mestolo forato adagiarle delicatamente in una teglia in cui si sarà versato un leggerissimo filo d’olio extravergine di oliva, per evitare che si attacchino. Porre su ogni pallina un piccolo apostrofo di burro e di formaggio gustoso. Passare per qualche minuto in forno caldo (180/200gradi) a gratinare, finché sulle palline apparirà una crosticina dorata. Queste palline sono un ricordo della mia infanzia e anche se non possono essere preparate con gli ingredienti della formulazione antica, (non posso pretendere che la gente passi le giornate nei campi a cercare le erbette spontanee e il tarassaco), anche, quindi, dovendo mediare, il risultato è sempre ottimo e di effetto.

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