Assoenologi: dal congresso di Verona un vento di cambiamento che porta l’impronta di due personaggi: il Presidente Riccardo Cotarella e il DG Gabriella Diverio
Agli inizi di giugno si è tenuto a Verona il 71° Congresso nazionale di Assoenologi. Sobrietà ed eleganza unita a contenuti di sostanza come si conviene a dei professionisti, gli enologi, che col loro mestiere contribuiscono a rendere il vino italiano ancora più apprezzabile.
Azzeccata la scelta della città scaligera come luogo per ospitare i lavori congressuali: non solo la città di giulietta e romeo rappresenta la punta di diamante dell’enologia veneta, ma Verona quest’anno ha ospitato una delle edizioni meglio riuscite di Vinitaly (10-13 aprile): dal un lato business assicurato per gli operatori e i produttori impegnati nel quartiere fieristico, dall’altro degustazioni in libertà e divertimento consapevole per visitatori e turisti che hanno scelto il centro città per il loro personalissimo Vinitaly. Così sulla scia del successo del primo fuori salone enologico d’Italia al Congresso Nazionale di Assoenologi sono state tante le tematiche che si sono affrontate. Ma più di tutti restano in mente i volti nuovi che si sono
avvicendati ai microfoni. In primis quello del neo direttore generale, Gabriella Diverio, che da gennaio di quest’anno succede a Giuseppe Martelli nella direzione dell’associazione. Un segno dei tempi che cambiano, un passo importante nella direzione di una parità di genere in un settore, quello del vino, ancora in larga parte appannaggio degli uomini. Non mancheranno le novità in questo senso perché sono sempre di più le donne che operano nel comparto enologico: produttrici, enologhe, agronome, responsabili marketing, giornaliste specializzate.
Figure che nelle aziende, negli enti di promozione, nei consorzi di tutela stanno assumendo ruoli chiave; donne che in quanto tali però, spesso devono dimostrare di valere almeno il doppio rispetto ai colleghi maschi. Ma si sa, questa è l’Italia. Che intanto fa i conti con una vertiginosa crescita di consumatrici esperte di vino, donne insomma che oltre a farlo, il vino, lo scelgono consapevolmente, influenzando di riflesso i trend di consumo. E allora ci auguriamo che nel vento di rinnovamento che si respira oggi in Assoenologi, grazie al tandem Cotarella-Diverio, si trovi presto l’occasione per parlare del ruolo della donna in campo enologico oggi. Magari nel prossimo congresso nazionale.