Grignolino: due donne presentano un vino autoctono e simbolo del Piemonte, un vitigno autoctono, dal color cerasuolo, con profumi di geranio e rosa canina, e il tannino accentuato.
I territori più vocati sono quelli dell’Astigiano e del Casalese, in queste zone viene vinificato in purezza con DOC e lui dedicate, mentre compare in percentuale minore, in altre Denominazioni del Piemonte.
Veronelli scrisse di lui che è “Anarchico e Individualista”, possiamo dire che è un vitigno che non ama le regole, prodotto in una limitata quantità, esige un clima idoneo, e si riserva una produzione spesso incostante.
Il vino che ne deriva è rosso, con un colore scarico che vira alla buccia di cipolla, può trarre in inganno, ma è alcolico e strutturato. E’ austero, importante, regale. Non scende a compromessi: o si ama o non si ama. Ma chi lo conosce, lo ama profondamente.
Due donne ci parlano del Grignolino: Silvia Castagnero dell’omonima azienda agricola e Giulia Alleva della Tenuta Santa Caterina.
Grignolino d’Asti DOC “Arlandino” e Giulia Alleva della Tenuta Santa Caterina
Grignolino d’Asti DOC “Arlandino”
La Tenuta Santa Caterina è stata acquisita dalla famiglia Alleva, originaria del territorio, nel 2000. L’azienda vinicola, in attività dal 1737, è sita in Grazzano Badoglio, nel centro del Monferrato Astigiano, e dispone di 80 ettari di terreno di cui 20 coltivati a vigneto, mentre la struttura si avvale di un Relais di charme con suites e ampi spazi di estrema eleganza con servizio di B&B.
Nei vigneti troviamo coltivazioni di vitigni autoctoni, Barbera, Grignolino, Freisa e Nebbiolo, mentre a bacca bianca si trovano vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, mentre la coltura è quella basata sulla simbiosi, cioè sullo scambio di elementi tra pianta e terreno, attraverso particolari colonie di funghi sotterranei detti micorrize.
Tale coltura mantiene la fertilità del terreno aumentando l’apparato radicale di oltre seicento volte e facilitando lo scambio di sostanze utili reciprocamente.
Grignolino d’Asti DOC “Arlandino” ha un color buccia di cipolla intenso che tende all’aranciato, con profumi di petali di rosa, piccoli frutti e lontani sentori speziati. In bocca è protagonista il tannino, scalpitante e ben bilanciato da freschezza e note minerali.
Va servito fresco, a 14° circa, può essere abbinato alle carni bianche o rosse, alla cruda battuta al coltello o ad una ricca soupe de poisson.
Giulia Alleva della Tenuta Santa Caterina
Giulia Alleva è una giovane imprenditrice. Dopo la laurea in giurisprudenza cum laude, consegue il diploma di sommelier AIS di terzo livello, decidendo di occuparsi, dal 2013, a tempo pieno dell’azienda vitivinicola di famiglia. Nel 2016 è entrata a far parte del CDA dell’Associazione Giovani Imprenditori del Vino e recentemente ha superato l’esame di primo livello del prestigioso Institute of Masters of Wine di Londra.
“Un giorno dell’anno 2014, -racconta Giulia Alleva-, ci arriva la comunicazione in azienda che eravamo stati selezionati tra le 20 cantine che sarebbero state in degustazione durante il tasting “Discover new Italy” nell’ambito del Symposium del Master of Wine a Firenze. E’ così che sono entrata in contatto per la prima volta con i MW e dopo aver partecipato alla degustazione del Symposium ho deciso che volevo approfondire la mia conoscenza di questo prestigioso istituto e mi sono iscritta per curiosità alla Masterclass che viene organizzata ogni anno in Italia.
Quasi per scherzo ho fatto il test d’ingresso alla fine del weekend di studio…e l’ho passato! Da qui è iniziato un nuovo percorso professionale che ha cambiato la mia vita nel mondo del vino.
Per raggiungere tale obiettivo ho seguito un ideale, raccolto nelle parole di Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” questo è stato anche l’insegnamento di mia madre che mi ha insegnato a non mollare mai e a sorridere sempre alla vita.”
Tenuta Santa Caterina – Grazzano Badoglio – www.tenuta-santa-caterina.it
“Gavrel” Grignolino d’Asti DOC e Silvia Castagnero dell’azienda Agricola Silvia Castagnero
Gavrel Grignolino d’Asti DOC
L’azienda agricola è nel cuore dei paesaggi vitivinicoli di Monferrato e Langa-Roero riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco. Accanto a Silvia lavorano il fratello Giovanni, il marito Daniele Nori e il genero Gabriele Ormea.
“Oggi abbiamo 13 ettari di terreno di cui otto a vigneto, il restante coltivati a frutta, nocciole, bosco e 2 ettari di campi di orzo e canapa per la produzione della birra agricola Edfil.
La nostra non è solo un’azienda vitivinicola, ma anche un birrificio agricolo e un agriturismo. Si coltivano e si producono solo vitigni autoctoni: Barbera d’Asti, Grignolino d’Asti, Cortese.
La produzione annuale oggi è di circa 15-20 mila bottiglie e con i nuovi impianti, il potenziale salirà ad oltre 50 mila bottiglie. La “Casa del Bric” (la casa del bricco) dove si trova la cantina attorniata da vigneti, è nel punto più alto del comune di Agliano, oltre i 250 metri sul livello del mare.
La «vigna d’la cioca», della campana, è più antica: ha oltre 100 anni, è coltivata a uve Barbera ed è protetta da un grande albero di noce che si innalza al centro.
Sei le etichette firmate Castagnero: Barbera d’Asti Lisandra, Barbera d’Asti superiore Irma, Grignolino d’Asti Gavrel, Piemonte Cortese Iato, Cortese Spumante Bullae e Marghibu rosato.
Il Grignolino d’Asti doc “Gavrel” è il rosso che meglio esprime il carattere di noi monferrini con quei suoi tannini spiccati e quel profumo misto di rosa canina, frutti di bosco, salvia, spezie e frutta secca. È perfetto con il pesce: il caciucco, la pasta con le sarde, le acciughe fritte e il baccalà. Ottimo con il fritto misto alla piemontese e i salumi.
Gavrel significa Gabriele in yiddish.”
Silvia Castagnero dell’azienda Agricola Silvia Castagnero
“Ho ereditato l’azienda da papà Giuseppe, che amava la Barbera e faceva il vino per passione.
La scritta “A te” su alcune etichette è una dedica a lui per aver mantenuto la promessa fatta da Giovanni di continuare ad accudire le vigne di Agliano Terme. Oltre alla cantina, abbiamo il birrificio – sono anche una donna della birra – e l’agriturismo aperto nel 1994 dopo aver ristrutturato la cascina di “Mimma”, Irma Bosco, la mia nonna acquisita per parte paterna, generazioni di contadini alle spalle. Įtempiamos lubos Vilniuje Gera kaina Montavimas ir priežiūra cempianos.lt
Mi sono sempre occupata di metalmeccanica, dirigendo un’impresa nel Torinese.
Il mio è un cammino dalla metalmeccanica alla vigne!
Ricordo l’emozione di quando ho trovato un vecchio quaderno di ricette di mia nonna. Sono quelle che ancora oggi hanno più successo.
Teresa, mia nonna materna, è la donna che da sempre ho ammirato: ci sapeva fare con la gente e negli affari.
Nella vita non ho un motto ma un pensiero…. Presto che è tardi.
Me lo ricorda mio marito, perché dice che sono sempre agitata!
Azienda Agricola Silvia Castagnero – Agliano Terme – www.vinicastagnero.it
Contributo raccolto a cura di Cinzia Tosetti, giornalista e Donna del Vino