Lacrima di morro d’Alba: vino delle Marche

Lacrima di morro d’Alba: vino delle Marche

Lacrima di morro d’Alba, vino delle Marche, ci viene raccontato dalla sommelier e donna del vino Serenella Randelli

Serenella Randelli è una vera e propria Donna del Vino nell’accezione più autentica del termine. Sommelier marchigiana e delegata regionale dell’associazione. Il vino da sempre è sinonimo di gioia e convivialità. Le sinuose colline marchigiane baciate dal sole regalano caratteristiche uniche e meravigliose che si ritrovano sia nel vino sia nel racconto di Serenella Per la sua bellezza e spontaneità mi è sembrato doveroso riportarlo inalterato così come è scaturito dal suo cuore e dalla sua memoria.

A nove anni ero già in cantina. Mio padre commerciava bestiame – stretta di mano – “parola d’onore” e l’affare era concluso, senza passaggio di denaro. Si scendeva poi in cantina a brindare e quando tornavamo verso casa papà mi spiegava perché quel vino era buono, oppure no.
Mi sentivo grande!

Serenella Randelli
Serenella Randelli

Poi papà si sedette su una seggiola a rotelle ma continuammo a condividere esperienze.
Ero io questa volta che raccontavo a lui i vini che andavo a degustare, perché intanto ero diventata Sommelier professionista.
Insegnavo all’Istituto Alberghiero di Senigallia e conducevo l’Enoteca Essentia presso l’Aeroporto di Falconara M.ma. Vedere i nostri vini che “volavano” mi dava gioia e molta soddisfazione; il Verdicchio volava più di tutti.
Io però ho nel cassettino della memoria una bambina che chiedeva spesso di fare la merenda con pane-vino-zucchero – mamma non era molto accondiscendente.
Il vino era rosso, anzi violaceo. Tingeva molto ed era leggermente amabile, anche senza zucchero, profumava di marasche, rose rosse e mirtilli, il pane diventava buonissimo!
Ancora oggi, il vino LACRIMA DI MORRO D’ALBA, vitigno autoctono e antichissimo, mi riporta gli stessi profumi e la stessa emozione.
È stato il primo vino che ho assaggiato e come il primo amore non si scorda mai.
Lo puoi abbinare ai nostri salumi uniti alla pizza di formaggio, al maiale e al coniglio in porchetta o alle prugne, a tutte le carni da cortile, alle Raguse di Portonovo, al brodetto di pesce ricco e rosso, ai sardoncini a scottadito e se non bastasse si può continuare a provare abbinamenti nuovi, fino al cioccolato con la versione passita.
E poi…volete mettere la provocazione del vino rosso con il pesce?
Provateci…

Serenella

Contributo raccolto a cura di Camilla Guiggi, giornalista, sommelier

 

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