Le donne insegnano come vendere il vino italiano in Cina

Le donne insegnano come vendere il vino italiano in Cina

Donne importatrici, giornaliste, managers ecco chi può dirci il futuro del vino italiano in Cina: tanti problemi e una certezza, l’e-commerce

Stevie Kim il managin director di Vinitaly International ha messo intorno a un tavolo 4 importatrici, 2 giornaliste e l’autrice della ricerca sul trend delle importazioni di vino in Cina. 8 donne che sono opinion makers nel loro Paese. E’ successo a Shanghai e i risultati sono davvero interessanti. Secondo loro il vino italiano deve usare il web per entrare nel mercato cinese.

In Cina ci sono oltre 100.000 distributori e 10.000 importatori tutti convinti che il vino francese sia il migliore.

<> dice Joanne Jiang general manager dell’azienda di importazione Cuve International trade che due anni fa ha iniziato a importare vini italiani. L’esempio che porta riguarda il Sangiovese <> che mal si accompagna ai piatti cinesi e il cui assaggio può indirizzare le scelte successive lontano dai vini italiani. In Asia il consumatore medio predilige insomma sapori dolci e poco decisi e questo pone gli importatori di fronte alla scelta fra i vini più accettati dal mercato e le bottiglie di alta qualità ma meno comprensibili per il gusto locale.

Altro problema è il prezzo che lievita del 48% per effetto delle tasse mentre ciò non avviene con vini provenienti da Paesi che hanno sottoscritto accordi bilaterali con la Cina.

Va ricordato che le persone in grado di permettersi vini esteri sono relativamente poche e queste preferiscono i brand più famosi spesso scegliendoli in base al loro prezzo molto caro come ha detto Cin Xu, importatrice della Shanghai Chuxiao Trade. Le banche, le istituzioni e le grandi società che costituiscono gli acquirenti principali dei vini di pregio sono infatti molto influenzate dalla reputazione internazionale dei vini. Vita dura per le piccole cantine italiane!

Una delle poche soluzioni a questo problema è l’e-commerce e l’utilizzo di social network come Sina Weibo, WeiXin, RenRen, Kaixin, Liba. Questo il consiglio dell’agenzia Innext China che ha come, general manager Lu Zhong. In effetti gli acquisti di vini on line sono aumentati moltissimo nell’ultimo anno. Discoteche, club, enoteche famose e wine magazine hanno aperto i propri negozi on line con i sommelier dei grandi alberghi di lusso che consigliano il vino giusto per le diverse occasioni. Ma c’è ancora un problema per noi italiani: la maggior parte di questi super esperti sono francesi o anglosassoni formati sui vini francesi.

Per concludere il messaggio che arriva dalle Women of Wine cinesi è che il vino va saputo raccontare e vendere non basta saperlo produrre!

div#stuning-header .dfd-stuning-header-bg-container {background-size: initial;background-position: top center;background-attachment: initial;background-repeat: initial;}#stuning-header div.page-title-inner {min-height: 200px;}