21% degli imprenditori italiani sono donne. Oltre la metà delle imprese al femminile hanno meno di 15 anni e ogni cinque aziende tre operano nel turismo come bar e ristoranti. Sono donne la maggioranza delle guide.
Le donne guidano 143.256 imprese del settore turistico, dice Unioncamere, ma quello che colpisce di più è la progressione dal 2010 in poi; praticamente crescono il 5% in più rispetto alle new-co dei maschietti. Mica male vero?
Fra le nuove imprenditrici l’8,6% sono donne straniere e si concentrano in Lombardia, Lazio e Toscana ma proprio quest’ultima regione è l’area dove la percentuale di chi non è italiana sale di più rispetto al totale delle imprese rosa. Viene da pensare che le cinesine di Prato abbiano fatto salire la media.
Roma, con 94.000 imprese, è la città dove le c’è la maggiore concentrazione di imprenditrici e Benevento è la città con la percentuale più alta sul totale delle aziende (30,4%).
Le donne “hanno capito che, soprattutto settori come il turismo, l`accoglienza, la cultura, i servizi alla persona per il nostro Paese sono giacimenti di ricchezza ancora da scavare e da mettere a frutto”, ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. La femminilizzazione del tessuto produttivo si concentra infatti sui servizi di cura, l’istruzione e il turismo. Nel 65% dei casi si tratta di ditte individuali, forma giuridica che gli uomini apprezzano un po’ meno.
Il sistema camerale offre alle nuove imprenditrici una piattaforma; web Italian Quality Experience, che è quasi una linea diretta fra le 700mila imprese della filiera agroalimentare allargata e i ristoranti italiani di tutto il mondo. Un progettone che ha l’ambizione di dare un mercato da 60milioni di persone di tutto il mondo alle piccole e medie aziende dell’eccellenza golosa.
Tornando alla filiera turistica <> dice il comunicato Unioncamere.
Dove le donne hanno una prevalenza assoluta è fra le Guide turistiche e nelle agenzie di viaggi.
Infine fra le 835 mila imprese agroalimentari italiane circa una su tre (234.685) è diretta da donne e quasi tutte sono aziende agricole. Nell’ordine producono canna da zucchero, colture permanenti e cereali.
di Donatella Cinelli Colombini