Pasta e ceci, ricetta della Puglia

Pasta e ceci, ricetta della Puglia

Paste e ceci è una ricetta pugliese che ci racconta la Donna del Vino e ristoratrice Giulia Tramis del Ristorante Lilith a Lecce

CICERI E TRIA (ovvero pasta e ceci, una ricetta classica della tradizione salentina)
Ingredienti per 4 persone
250 grammi di ceci secchi
1 costa di sedano
1 cipolla
foglie di alloro
olio extra vergine di oliva sale grosso
Per la Tria:
400 grammi di farina di semola rimacinata di grano duro
acqua q.b.

Procedimento
Mettere i ceci in ammollo in abbondante acqua e una manciata di sale e lasciarli per una notte.
La mattina dopo, eliminare l’acqua e versarli in una pentola. Ricoprirli di acqua fresca, aggiungere le foglie di alloro, la cipolla tagliata a metà e la costa di sedano e portarli a cottura. Impiegheranno circa un’ora, fare attenzione a tenerli sempre coperti dall’acqua.
Per la pasta:
Versare su un piano da lavoro la farina, formare una fontana e al centro aggiungere dell’acqua. Iniziate ad impastare e aggiungere acqua fino ad ottenere un impasto facilmente lavorabile, morbido ed elastico. Creare una pallina con l’impasto e farla riposare per una decina di minuti.
Passato il tempo di riposo, stendere l’impasto fino ad ottenere una sfoglia sottile. Tagliare la pasta in strisce di 5/6 cm di lunghezza e un centimetro circa di larghezza.
Una parte della pasta viene fritta in olio evo caldo. L’altra parte della pasta viene lessata in abbondante acqua salata e scolata in una pentola dove precedentemente si sono saltati i ceci (alcuni di questi schiacciati con una forchetta) con cipolla tritata e olio extra vergine di oliva.
Impiattare la pasta con i ceci e finire il piatto con la pasta fritta e una macinata di pepe.

Giulia Tramis del Ristorante Lilith – Provinciale Strudà-Vanze, 73029 Vernole (LECCE)

Mi sono laureata in Scienza Gastronomiche presso l’università di Pollenzo (CN). La ristorazione, però, ce l’ho nel sangue perché i miei genitori hanno iniziato questa attività 20 anni fa. Dopo la mia laurea, quindi, ho deciso di tornare nella mia terra e prendere in mano il nostro ristorante che al momento conduciamo con tutta la mia famiglia e il mio ragazzo Matteo, il nostro chef insieme alla mia mamma, diplomato all’Alma, scuola di cucina di Gualtiero Marchesi.

Ho studiato a Pollenzo e da lì ho conosciuto il mondo intero. Il cibo è il più potente mezzo di conoscenza e scambio tra culture. Questa è la passione che mi racconta meglio: viaggiare e scoprire la cultura gastronomica di un posto.

Un pranzo indimenticabile è stato il primo pranzo che mi ha preparato Matteo, prodotti semplici, locali preparati, però, in maniera nuova che mi hanno conquistato subito. Da lì, l’ho “costretto” a lavorare con me

La ricetta del cuore è un bel piatto di sagne ‘ncannulate con passata di pomodoro e abbondante cacio ricotta. E’ il piatto del cuore perché mi ricorda la mia nonna e i pranzi che facevamo da lei con tutti i miei cugini. L’amore per il cibo e la cucina me l’ha trasmesso lei.

Non ho una donna fonte di ispirazione. Sto creando la mia identità, partendo da ciò che mi piace di più e seguendo i consigli della mia famiglia

Il mio motto è : Siamo ciò che mangiamo

Contributo raccolto dalla Donna del Vino e ristoratrice Cinzia Mattioli

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