Vallée d’Aoste Torrette abbinato alla Seupa Valpellinzese

Vallée d’Aoste Torrette abbinato alla Seupa Valpellinzese

VALLE D’AOSTA

Antonella Zilio – giornalista

Abbina Vallée d’Aoste Torrette DOC alla Seupa Valpellinzese


Abbinamento: viene prodotto da 70% uve Petit Rouge 70%, a cui viene aggiunto Cornalin e Fumin in parti uguali, tutti vini autoctoni della Valle d’Aosta. Si tratta di un rosso armonico e versatile, dal sapore secco e asciutto, le cui qualità erano già riconosciute nel secolo scorso. È attualmente il vino valdostano prodotto in maggior quantità e la sua area di produzione è la più vasta tra le DOC di zona, interessando ben undici comuni: Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Charvensod, Gressan, Jovencan, Aymavilles, Villeneuve, Introd.

Storia e aneddoti della ricetta: La Seupa à la valpellinetze è un piatto tipico della Valle d’Aosta, in particolar modo della Valpelline da cui origina il suo nome. Nel 2007 ha ottenuto la Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) A questa zuppa è dedicata anche una sagra che si tiene l’ultimo fine settimana di luglio. Tramandata da nonne e bisnonne verbalmente o per mezzo dei loro quaderni di ricette. Si prepara con il pane bianco perché questo pane, comprato un tempo quasi esclusivamente per i malati e per le persone anziane, dato il suo alto costo non doveva essere sprecato e quindi, anche se raffermo, veniva tutto utilizzato. Si tratta di una zuppa preparata con pane bianco raffermo, Fontina, burro e brodo preparato con il cavolo verza. La tradizionale “Seupa à la valpellinetze” si fa utilizzando il cavolo verza esclusivamente nella preparazione del brodo (e non aggiungendolo anche agli strati di pane e fontina).

Difficoltà: media
Tempo di esecuzione: 2 ore
Dosi: 4 persone


INGREDIENTI
400 gr di pane bianco (tipo brutto e buono)
400 gr di Fontina
150 gr di burro
1 pizzico di cannella in polvere
1 litro e ½ circa di brodo di carne preparato con salvia, rosmarino, alloro, ¼ di cavolo verza e verdure varie a piacere (carote, cipolle …)


ESECUZIONE
Affettare il pane raffermo in fette di circa 1/2 cm. di spessore. Affettare la fontina in fette di circa 2/3 mm di spessore. Prendere una teglia da forno rettangolare e imburrarla. Poi stendere uno strato di pane, disponendo le fette ben vicine in modo da non lasciare spazi vuoti, poi stendere nello stesso modo uno strato di fontina, badando che ricopra completamente lo strato di pane. Ripetere l’operazione per tre volte.
Versare sulla “seupa” il brodo bollente e punzecchiare con una forchetta per verificare che penetri in maniera uniforme. Senza esagerare, deve avere la consistenza di un risotto. In un pentolino far fondere il burro con il pizzico di cannella, e versarlo sempre uniformemente sulla “seupa”. Infornare per 40 minuti a 200/220°, prestando attenzione a che la superficie diventi dorata, ma senza bruciarla. Eventualmente spennellarla ancora con un pezzetto di burro. Togliere dal forno alcuni minuti prima di servire in tavola e lasciare riposare.
Variante
Molto diffusa è la variante preparata con pane nero quella che prevede l’inserimento delle foglie di verza (tagliate a pezzi e sbollentate) direttamente tra gli strati di pane e fontina che formano la seupa e non solamente impiegando la verza per la realizzazione del brodo.

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