CAMPANIA
Daniela Mastroberardino, Terredora di Paolo – Montefusco (AV)
terredora.com
La vendemmia in Campania sarà ricordata come l’ulteriore anno di sfide e resilienza, avendo visto, ancora una volta, i viticoltori in prima linea ad affrontare gli effetti cambiamento climatico.
Dopo un 2023 segnato pesantemente dalla peronospera per le incessanti e abbondanti piogge della primavera, quest’anno si fanno, invece, i conti con le conseguenze della siccità, oltre che di un’estate torrida. La carenza di precipitazioni durante l’inverno ha abbassato le riserve idriche dei suoli, a causa di mesi primaverili caratterizzati da precipitazioni pressoché assenti. L’estate ha poi aggiunto il carico dello stress termico. Nel mese di settembre, in Irpinia in particolare, la situazione degli anticipi si è ridotta a qualche giornata, ma è questa una raccolta che si sta allungando anche per le difficoltà a reperire manodopera.
Non è, dunque, da escludere che, in alcune zone dell’areale del Taurasi, l’ultimo ai blocchi di questa suggestiva stagione, l’estate di San Martino sarà, come da tradizione antica, tempo di vendemmia.
In conclusione, pur non potendo brindare al ritorno alla normalità delle rese produttive, l’annata 2024 si sta dimostrando, parlando di qualità, ricca di potenzialità, grazie all’eccellente stato fitosanitario delle uve e alla loro perfetta maturazione.