Convention in Piemonte: le Donne del Vino a Gavi dal 15 al 19 Giugno 2023

Convention in Piemonte: le Donne del Vino a Gavi dal 15 al 19 Giugno 2023

LA CONVENTION NAZIONALE DELLE DONNE DEL VINO SARÀ TRA LE COLLINE DEL GAVI, TIMORASSO, MOSCATO E NEBBIOLI DELL’ALTO PIEMONTE. SABATO 17 TAVOLA ROTONDA AL FORTE DI GAVI
DAL 15 AL 19 GIUGNO 2023
LE MERAVIGLIE DELL’ALTRO PIEMONTE

Sono Le Donne del Vino della delegazione piemontese a organizzare, quest’anno, la Convention nazionale: cinque giorni per scoprire le meraviglie de “L’Altro Piemonte”.
Dal 15 al 19 giugno, le Donne del Vino arriveranno da tutta Italia per partecipare a questo appuntamento annuale, che vedrà come protagonisti i grandi bianchi piemontesi, provenienti da tutto il territorio, e il Nebbiolo dell’Alto Piemonte.

Giovedì 15 giugno
Inizia con la cena alla Cantina Binè della socia Rosi Carlevaro, un’azienda vitivinicola a conduzione familiare che si trova a Novi Ligure, uno degli 11 comuni della regione vinicola del Gavi Docg. Gli 11 ettari di vigna compongono un unico grande vigneto, una particolarità dei vigneti del Binè è la piccola vigna rotonda, i cui filari sono piantati a raggiera a formare un anfiteatro.

Venerdì 16 giugno
La mattina successiva l’appuntamento è alle cantine Bosca a Canelli, guidate da Pia, Paula e Luigi Bosca. Delle strabilianti Cattedrali Sotterranee, le cantine storiche Bosca sono state riconosciute Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2014. Dedalo di tunnel e gallerie scavate nel tufo calcareo delle colline cittadine, tra il XVI e il XIX secolo, le cantine scendono nel sottosuolo a più di 30 metri di profondità per una lunghezza complessiva di oltre 20 chilometri. Volte maestose, pareti di mattoni a vista, profonde cavità. Di luce, ombra e silenzio. Se a Canelli le chiamano Cattedrali Sotterranee un motivo, in effetti, c’è. Sono straordinariamente surreali, straordinariamente suggestive. Come delle antiche cattedrali gotiche, nate per soddisfare la necessità di conservare il sale, gli alimenti e tutti i prodotti commerciati, sulla via per la Liguria in Piemonte, ben presto questi luoghi son diventati (e tuttora sono) i custodi ideali di quello che forse è il bene più prezioso di queste terre: lo spumante. Si prosegue con la visita e il pranzo alla Casa Vinicola Marenco della socia Michela Marenco con le sorelle Doretta e Patrizia a Strevi (Al). La famiglia coltiva terre dal 1925, grazie a Michele Marenco e al suo sogno di fare il vino dalla propria vigna, nel cuore della valle Bagnario. Dai primi anni 2000 le nipoti continuano il sogno di famiglia con lo stesso entusiasmo e dedizione. Settanta ettari di vigneti che si estendono tra le colline nell’Alto Monferrato vocate per il Moscato e Brachetto e quelle di Nizza, nei comuni di Fontanile e Castel Boglione dove si coltiva la Barbera. La serata e la cena si svolgeranno nell’Azienda La Mesma a Tassarolo, guidata dalle sorelle Anna, Francesca e Paola Rosina che nel 2001 hanno iniziato questa attività quasi per gioco: ai primi due ettari se ne sono aggiunti altri e oggi coltivano venticinque ettari a Cortese, di cui quindici del cuore della Docg del Gavi e dieci nel comune di Tassarolo. Un’azienda certificata biologica, pratiche agricole gentili come il sovescio e la potatura soffice col metodo Simonit e Sirch, nessun diserbo e concimi chimici e un’attenzione che non si limita alla raccolta dell’anno, ma ha come obiettivo la tutela della longevità della vite.

Sabato 17 giugno
La mattina è dedicata al convegno che si svolgerà nella cornice suggestiva del Forte di Gavi. “L’Altro Piemonte, il sapere che aiuta”, è questo il titolo scelto. Sostenibilità, la riscoperta e il rilancio dei vitigni autoctoni, le nuove sfide per essere più green offerte dalla ricerca e dalla tecnologia in un mondo sempre più globalizzato: saranno questi i temi attorno a cui ruoterà la tavola rotonda. Saranno esposti i dipinti wine on paper, opere d’arte sostenibili di PurpleRyta, artista di Barolo che dipinge donne con il vino. Nel pomeriggio visita alla cantina La Raia della socia Elena Passi, un’azienda agricola biodinamica certificata Demeter dal 2017. Si trova nel cuore delle colline piemontesi del Gavi, in una zona dalla tradizione vitivinicola antichissima grazie a un microclima unico che favorisce la maturazione dell’uva e la produzione di vini biodinamici rossi e bianchi. 180 ettari, dei quali 48 coltivati a vigneto, 60 a seminativo e i restanti occupati da pascoli, boschi di castagno, acacia e sambuco che proteggono numerose specie di animali selvatici. La cantina, oltre 2.500 metri quadri di superficie coperta, è stata realizzata su progetto di Ivana Porfiri ed è un esempio per il territorio piemontese di come tecnologia, estetica e tradizione possano convivere. Alla realizzazione delle pareti in pisé – tecnica costruttiva che utilizza terra battuta – ha lavorato l’austriaco Martin Rauch, che in molti anni di ricerca applicata ha aggiornato le tecniche tradizionali del costruire in terra cruda La giornata si chiude con la visita al complesso Monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo dove si cenerà nel chiostro.

Domenica 18 giugno
Si parte per i Colli Tortonesi alla volta della cantina Vigneti Repetto di Marina Bernardi, dove si è deciso, pensando che la tecnologia è la migliore risorsa per eliminare la chimica e i consumi sia in vigneto che in cantina, di vinificare il Timorasso utilizzando un vinificatore ideato da una start-up piemontese che permette di vinificare senza travasi, così da ridurre i solfiti, oltre a limitare il consumo di acqua. A Vigneti Repetto si terrà la masterclass sul Derthona coordinata da Elisa Semino de La Colombera. Il pomeriggio si parte per Stresa per una gita in motoscafo sul lago Maggiore per raggiungere l’Isola Bella.

Lunedì 19 giugno
Questo meraviglioso viaggio si conclude a Gattinara per la visita alla Cantina Travaglini di Cinzia Travaglini: oggi sono la quarta e la quinta generazione a condurre l’azienda. Siamo nel cuore dell’Alto Piemonte, ai piedi del Monte Rosa, un terroir unico, vocato per dar vita a Nebbioli di grande complessità, eleganza e freschezza. I Travaglini hanno affinato un approccio non invasivo alla vinificazione, abbinato a ricerca e innovazione. Durante la visita si degusteranno anche i vini delle socie Anna Sertorio di Podere ai Valloni e Lia Falconieri delle Cantine Cieck.

Con il patrocinio di: Direzione Regionale Musei Piemonte – Forte di Gavi, Regione Piemonte – Consiglio Regionale Piemonte, Comune di Gavi, Comune di Bosco Marengo, Città di Acqui Terme, Città di Stresa, Comune di Canelli, Comune di Tortona, Comune di Tassarolo, Camera di Commercio Alessandria Asti.

Si ringrazia: Gruppo Credem – Credem Euromobiliare Private Banking, Consorzio Tutela del Gavi, Amici del Forte e di Gavi, Amici di Santa Croce, Ais Piemonte, Abc della Cantina, Antonio Carraro, Diam, Ferrero Assicurazioni, Gamba Botti, Publigaf, San Bernardo, Sinergo, Step, Burky Agri Azienda, Spagliarisi Natalini, Ca da Lera.

LE DONNE DEL VINO FESTEGGIANO 35 ANNI DI ATTIVITÀ
L’Associazione di enologia al femminile più grande del mondo che quest’anno festeggia i 35 anni di attività. Nata nel 1988, conta oggi 1070 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le regioni italiane coordinate in delegazioni. L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti del mondo. Durante la IIª Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a novembre 2022, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine – Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima – Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù. Le Donne del Vino italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero. La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-Vino per introdurre l’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly. Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

LE DONNE E IL VINO: DATI E CURIOSITÀ
In Italia, le donne guidano il 28% delle imprese agricole con vigneto e/o cantina, il 24,8% delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all’ingrosso. Dirigono il 12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino (2017 CRIBIS Società del gruppo Crif specializzata nel business information).
Un rilevamento più recente (2022 Nomisma Wine Monitor Viaggio nell’Italia del vino) ci fornisce un’indicazione più dettagliata della presenza femminile nelle imprese italiane del vino: in vigna e in cantina la loro presenza è del 14%, dato che corrisponde anche alle iscritte donne di Assoenologi. Il gentil sesso cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina al consumatore: sono l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti.
La SAU, Superficie Agricola Utilizzabile, a conduzione femminile è solo il 21% del totale ma produce il 28% del PIL agricolo (Censis 2018).
La superficie media delle imprese agricole dirette da donne era di 11 ettari nel 2018.
Anche nell’impegno ambientale già nel 2016 il vigneto bio o in conversione delle donne era il 27,4% a fronte di un dato italiano dell’11,8%.
Secondo Divinea (2021) il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei visitatori delle cantine.
Il turismo del vino italiano è rosa anche per le persone che accolgono i visitatori in cantina: il 28% delle imprese enoiche aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality.
Le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il rosso e in genere le tinte pastello.
I Paesi dove il mercato del vino è maggiormente in mano alle donne sono Giappone, India e in generale l’Asia.
Una curiosità: secondo un’indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live Spin Off Università Politecnica delle Marche, l’uomo astemio appare alle donne noioso e poco interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e divertente.

PROFILI RELATRICI DELLA TAVOLA ROTONDA “L’ALTRO PIEMONTE, IL SAPERE CHE AIUTA”
Antonella Bosso, responsabile del CREA-VE Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti
Laureata in Scienze Agrarie all’Università di Torino nel 1986 con la votazione di 110/110 e lode, Antonella Bosso lavora nel gruppo di Tecnologia e Meccanica Enologia del CREA-Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Asti (CREA-VE) di cui coordina le attività. Dal 2011 al 2012 è stata direttrice incaricata del Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti che quest’anno ha celebrato 150 anni di storia. Fu istituito nel 1872 con Regio Decreto del Re d’Italia Vittorio Emanuele II e ha scritto una pagina di storia nella ricerca vitivinicola italiana. Antonella, con il gruppo di ricercatori del CREA, segue e coordina numerose ricerche nel settore vitivinicolo. Al convegno di Gavi, ci racconterà delle sperimentazioni che stanno facendo per il recupero delle vinacce in un’ottica di economia circolare.

Silvia Guidoni, professoressa associata al Disafa – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino
Silvia Guidoni si è laureata in Scienze Agrarie con specializzazione in Viticoltura e Enologia con una tesi sui Moscati. La tesi di Dottorato invece era sulle Malvasie. Anche nella sua carriera universitaria, ha seguito il cuore. Oggi è professore associato e insegna gestione del vigneto all’Università di Torino, corso di laurea in Viticoltura ed Enologia. Ha sempre amato lavorare con il cielo sopra la testa e si occupa di ricerca in campo. Ha iniziato negli anni 90 con una ricerca su diradamento e sfogliatura, quando erano argomenti innovativi. Ha lavorato sulla selezione clonale, sull’ampelografia e negli ultimi 10 anni si è concentrata sugli aspetti legati al microclima e sui cambiamenti climatici. Al convegno in Piemonte, tratterà dell’impatto della topografia sulla gestione della vigna in relazione anche al mutamento del clima e all’innalzarsi delle temperature.

Stevie Kim cco 5StarWines and managing director Vinitaly International
Stevie Kim è nata in Corea, cresciuta negli Stati Uniti e residente oggi a Verona. Ha inizialmente frequentato la NYU – Leonard N. Stern School of Business e, dopo essersi stabilita in Italia, ha conseguito un Mba presso l’Università Bocconi, Scuola di Economia e Management. Successivamente, ha conseguito una specializzazione post-laurea in Wealth Management presso la University of Pennsylvania – The Wharton School. In qualità di managing director di Vinitaly International, Stevie ha lanciato e ora coordina una serie di iniziative all’avanguardia legate al brand Vinitaly. È sempre alla ricerca di modi innovativi per comunicare e celebrare il vino italiano, con forte enfasi creativa su social media, comunicazione digitale e piattaforme educative. Nel 2017 ha creato Italian Wine Podcast, il primo podcast in inglese dedicato esclusivamente al vino italiano e alle sue personalità, e “Italian Wine Unplugged Grape by Grape”, un libro di riferimento che scandaglia le centinaia di uve autoctone italiane in un layout graficamente accattivante. Viaggia regolarmente in tutto il mondo per diffondere il verbo del vino italiano, con particolare attenzione a Usa, Russia e Cina.

Giusi Mainardi giornalista, storica del vino e docente di Storia della Vite e del Vino al Disafa – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino
Giusi Mainardi studia le valenze storiche, culturali e simboliche che riguardano il mondo della vite e del vino. Dal 2008, è docente di Storia della Vite e del Vino al Disafa – Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. È autrice di numerosi libri di storia del vino e di oltre 500 articoli specialistici. Ha ricevuto importanti premi nazionali e internazionali per la sua attività di storica del vino. Coordina la collana “Storia della vite e del vino in Italia” per l’Accademia Italiana della Vite e del Vino e dirige per l’Oicce il Gruppo di Studio “Valorizzazione della cultura vitivinicola italiana”. È Socia ordinaria dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, dell’Accademia di Agricoltura di Torino e dell’Accademia dei Georgofili di Firenze. Dopo la collaborazione con le principali riviste italiane del settore enologico, dal 1999 dirige “Oicce Times-Rivista di Enologia”. Al convegno in Piemonte, sarà lei a raccontarci la storia e la cultura di quella terra in cui da secoli si coltiva l’uva Cortese.

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