Le Donne del Vino festeggiano 35 anni: sei socie storiche premiate a Vinitaly 2023

Le Donne del Vino festeggiano 35 anni: sei socie storiche premiate a Vinitaly 2023

L’Associazione Le Donne del Vino festeggia i suoi primi 35 anni d’attività. Nasce a Firenze il 19 marzo 1988 con la prima riunione di 70 donne presieduta dalla fondatrice Elisabetta Tognana.  Due mesi dopo il notaio redige l’atto costitutivo firmato dalle prime 4 socie: Elisabetta Tognana, Gigliola Bozzi Gaviglio, Maria Luisa Ronchi e Anna Gregorutti.

È stata presentata ufficialmente durante Vinitaly 1988: allora era costituita da una ventina di socie che ben presto videro radunarsi intorno a sé decine di altre protagoniste del mondo del vino, fino a raggiungere le attuali 1058 iscritte.

Scopo del sodalizio promuovere la conoscenza e la cultura del vino attraverso il contributo di esperienze e conoscenze di donne impegnate in questa mission in settori diversi, ma complementari. L’impostazione trasversale fu anticipatrice dell’evoluzione successiva della presenza femminile nel mondo del vino e oggi, a tutti gli effetti, possiamo considerarla un’idea fortemente innovatrice.

Durante la cena di gala di fine Vinitaly, abbiamo premiato sei grandi socie che hanno fatto crescere l’Associazione. Ecco chi sono e le motivazioni del premio.

Elisabetta Tognana – fondatrice de Le Donne del Vino

Ha ritirato il premio Cecilia Longo, una delle più giovani socie, enotecaria lombarda

 

Senza di lei oggi non saremmo qui. Quando lavorare nel settore del vino era ancora considerata una prerogativa quasi esclusivamente maschile, nel 1988, una giovane produttrice veneta, trapiantata poi in Toscana, ha avuto l’intuizione e la lungimiranza di vedere e credere in un mondo del vino al femminile. Era giunto il momento di valorizzare il lavoro delle donne che ricoprono un ruolo di rilievo nel settore. Così fonda, con un gruppo di altre vignaiole, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino che oggi è divenuta la più grande e attiva associazione al mondo con 1.060 socie. Che dire di più.

Mariuccia Borio, Cascina Castlèt, Costigliole d’Asti

La storia di imprenditrice vitivinicola inizia nel 1970, quando alla morte del padre ha ereditato parte di Cascina Castlèt, circa 5 ettari, in totale erano 20 ettari che il nonno aveva diviso tra i 4 figli maschi. Per lei, figlia unica, non c’era altra soluzione. Oggi coltiva oltre trenta ettari di vigna sulle colline della Barbera a Costigliole d’Asti. È tra le socie fondatrici delle Donne del Vino, è stata per nove anni delegata del Piemonte rendendo corale e attiva la partecipazione delle Donne del Piemonte tutte, e ha sostenuto importanti progetti internazionali di solidarietà come l’acquisto di 50 ettari di foresta amazzonica in Ecuador per evitare il disboscamento.

Cristina Ascheri, Cantine Ascheri, Bra (Cuneo)

Ivana Brignolo Miroglio – Delegata De Le Donne Del Vino Del Piemonte

Inossidabile, figlia di un commerciante di vino, è cresciuta tra le colline delle Langhe oggi riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Nel 1988, dopo la scomparsa del marito Giacomo, prende in mano l’azienda di famiglia a Bra e la fa crescere. Racconta sempre che, ai suoi primi Vinitaly, gli importatori le dicevano: «Buongiorno signora, mi fa parlare con suo marito?». Da 35 anni è attiva nelle Donne del Vino: è stata prima delegata poi per vent’anni Vice Presidente e impegnata per tanti anni nel Consiglio nazionale. Grazie a i suoi preziosi consigli l’associazione ha creato un regolamento ancora oggi in vigore.

 

 

Anna Pesenti, Ufficio Stampa Le Donne del Vino

“Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe” questo pensiero di Rita Levi Montalcini descrive bene la donna che stiamo per premiare. Giornalista e donna di comunicazione, per 20 anni è stata direttore dell’Istituto Spumante Italiano Metodo Classico, proclamata Donna dell’Anno in Campidoglio a Roma, ha ricevuto il premio “Il Calice d’oro” dedicato alle personalità che più hanno operato per promuovere il vino italiano nel mondo, ha ricevuto la medaglia d’oro per i suoi 50 anni di giornalismo dall’Ordine dei Giornalisti e tanto altro ancora ma soprattutto è una donna dal cuore grande, generosa e altruista. Attraverso le sue parole e la sua penna ha dato da sempre voce all’Associazione contribuendo alla sua grandezza.

Marina Ramasso, cuoca, Osteria del Paluch, Torino

Dal 1985, con amore, cucina e racconta i vini all’Osteria del Paluch, sulla collina torinese. Divulgare il vino per lei è sempre stata una mission importante. Da 33 anni condivide vita e amicizia con le Donne del Vino. Per molti anni ha gestito, durante Vinitaly, il ristorante de Le Donne del Vino all’interno della fiera e, da sempre, organizza con dedizione e tanto amore la cena di FineVinitaly qui a Palazzo della Gra Guardia …e non è poco! Se deve scegliere una frase per raccontare l’Associazione, dice: «siamo donne che si muovono per passione». Insieme alle altre socie, ha portato la cucina e i vini piemontesi nei più grandi Festival del Cinema: da Venezia a Cannes, a Berlino.

Fernanda Bonfanti, Tesoriera Le Donne del Vino  

Nell’Associazione Le Donne del Vino ha riconosciuto quella genuinità di valori che il suo ruolo di manager di una grande azienda le aveva, forse, fatto un po’ dimenticare.  C’era quando trentacinque anni fa è nata l’Associazione e oggi, più che mai è uno dei pilastri delle Donne del Vino. Instancabile e precisa è la persona alla quale affideresti quello che hai di più caro certa che, tra le sue grandi doti c’è anche una rigorosa correttezza e grande sensibilità. A lei non sfugge nulla.  Grazie alla sua innata capacità manageriale e alla sua predisposizione per i numeri ha guidato, nel complicato mondo della gestione finanziaria associativa, ben cinque presidenti ed è riuscita, in questi anni, a far quadrare sempre i conti. E’ una Lady di ferro, riesce a perdere la pazienza in un secondo ma ritrova il sorriso in un attimo e, dentro di lei, batte certamente un cuore di pura glassa…… con o senza IVA non si sa!

 

 

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