I vini più seducenti per le donne sono il Brunello di Montalcino seguito dall’Amarone e dalle bollicine Franciacorta quasi a pari livello con quelle Trento Doc.
Le donne italiane sono molto interessate al vino al punto che l’84% vorrebbe persino fare corsi o approfondimenti. Nella scelta della bottiglia da bere si basa sulla zona di origine (22%), il passaparola (16%) e le storie scritte dietro le bottiglie che, secondo molte consumatrici, dovrebbero essere più ampie (36%) e più creative (24%).
L’uomo che non beve vino è considerato noioso e poco attraente. Bocciato dal 61% del campione intervistato, che invece giudica ricco di cultura (32%), interessante (26%) e divertente (24%) chi sa far apprezzare un buon calice.
E infatti il 74% del gentil sesso desidera bere la sua bottiglia preferita con il partner cioè con fidanzati, mariti o amanti e anzi quest’ultima opzione riscuote il 20% dei consensi. La percentuale scende al 21% per chi preferisce la compagnia delle amiche a riprova di un forte contenuto seduttivo che le donne attribuiscono al vino.
La ricerca “Donne vino e seduzione” curata dal Professor Gabriele Micozzi docente di Marketing e realizzata da LIVE spin off dell’Università Politecnica delle Marche su incarico del Consorzio Vini Piceni, è una sorta di prosecuzione di quella presentata a Vinitaly. Ha riguardato 1.200 donne italiane fra i 18 e i 60 anni e fotografa un segmento di mercato vivace e molto interessato.
Dalle donne arriva persino un decalogo di richieste ai produttori di vino: organizzare eventi divertenti ma anche capaci di trasmettere informazioni, migliorare l’accoglienza in cantina, produrre vini con minore gradazione e rispettosi dell’ambiente, usare le bottiglie per informare, migliorare il packaging, raccontare la propria storia anche attraverso i social media, informare sugli aspetti salutistici, diminuire i prezzi, formare meglio chi somministra il vino in modo che sia in grado di spiegarlo.
Insomma le donne hanno le idee chiare su cosa vorrebbero e sono diverse dagli uomini anche sulla scelta delle persone a cui chiedere consiglio. Ecco che il più fidato risulta il contadino seguito dal produttore (ascoltato rispettivamente da 22% e 20% del campione). Staccati lo chef, il giornalista (13%) e il sommelier (12%).
Risposte che fanno presumere un campione con competenza enologia elementare, benché quasi la metà delle intervistate sia laureata. L’impressione che viene confermata dal questionario sui brand alimentari italiani più apprezzati che mette in fila o Barilla, Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma mentre con i brandi del vino dove vanno sul podio Gaia, Antinori e Biondi Santi mentre sui personaggi più interessanti dell’enogastronomia vincono decisamente i volti televisivi: Joe Bastianich, Massimo Bottura e Simone Rugiadi.
di Donatella Cinelli Colombini