Macarrones de poddighe, ricetta tipica della Sardegna raccontata da Denise Dessena del Hotel Ristorante S’Astore
Macarrones de poddighe
Ingredienti
400 g di Macarrones de poddighe
Passata di pomodoro 60 g di burro 70 g di salsiccia sarda 100 g di formaggio grattugiato fresco
Preparazione:
Cucinare i macarrones de poddighe in abbondante acqua salata.
Prendere un tegame da fuoco e mettere il burro e la salsiccia. Dopo aggiungere il sugo.
Scolare i macarrones de poddighe e versarli nel tegame, aggiungere il formaggio grattugiato e far saltare in padella amalgamando bene tutti gli ingredienti.
Servire su un piatto con sopra una foglia di basilico e del pecorino.
Denise Dessena del Hotel Ristorante S’Astore a Benetutti (SS)
Come e quando hai intrapreso la professione di ristoratrice?
Penso che sia nel mio dna: vengo da una famiglia di ristoratori e sono cresciuta in un ristorante dove la mia famiglia mi ha trasmesso la passione per questo lavoro e l’amore per il buon cibo.
Partecipare attivamente, dedicandomi soprattutto all’accoglienza e alla sala, è stato naturale.
Fin da ragazza, lavorare nelle attività di famiglia era per me motivo di gran orgoglio. Ho avuto la fortuna di lavorare in inverno a Benetutti e in estate a Porto Rotondo, rapportandomi con una clientela nazionale e internazionale.
Anche i miei studi universitari rispecchiano la vocazione familiare per l’hospitality.
L’amore per il vino è arrivato con la maturità, e come tutti gli amori maturi è una passione consapevole, che in questi ultimi anni mi ha impegnato tanto, riportato sui libri con entusiasmo e aperto nuove opportunità lavorative, ma sopratutto nuove consapevolezze personali e la certezza che il vino e il cibo sono la mia vocazione.
Il connubio cibo-vino, è per me fisiologico.
Qual è l’aneddoto della tua vita che ti racconta meglio?
C’è chi dice che potrei parlare anche con le pietre, sono molto socievole e curiosa, questo nella vita mi ha permesso di crescere e di sviluppare una rete di contatti multisettoriale: lo scorso anno ho preso parte al Vinitaly per promuovere una cantina a me molto vicina e penso di aver parlato per tre giorni interi, ottenendo ottima visibilità, accrescendo ulteriormente la mia rete di contatti, ma soprattutto sono stata orgogliosa che persone quali assessori e sommelier riconosciuti, altre cantine e altri viticoltori siano venuti a trovarmi, apprezzando il mio lavoro sul vino, sul cibo, sulla promozione sulla mia terra. Conclusione fantastica di questi giorni intensi e ricchi di emozioni: la cena con le donne del vino, di cui faccio parte attiva con entusiasmo e passione. Questa sono io socievole, curiosa, appassionata ed entusiasta.
Ci racconti un pranzo o cena indimenticabili o il personaggio famoso per cui hai cucinato?
Lo scorso anno ho avuto il grande privilegio di prendere parte all’evento di gala alla prima della Scala di Milano: ospiti selezionatissimi, venti sommelier tra cui io, le bollicine Bellavista, un viaggio sensoriale, i piatti schietti e sinceri dello chef Filippo La Mantia. Location unica, evento unico
La ricetta del cuore e per chi la cucineresti?
La mia ricetta del cuore sono i “Maccarrones de poddighe”, è un piatto che noi proponiamo nel nostro menù, ma soprattutto è un piatto legato alle tradizione, alla famiglia, alla mia mamma che ancora li prepara rigorosamente a mano uno a uno, alla sensazione di casa e di amore.
Li cucinerei per Carlo Cracco con cui ho avuto la possibilità di lavorare e colgo l’occasione per invitarlo
A quale donna ti ispiri e perché?
A quale donna mi ispiro? A tutte le donne che ho incontrato nella mia vita, siano esse nonne, mamme, sorelle amiche, a tutte le donne perché ognuna mi ha lasciato qualcosa di se e a cui credo di aver trasmesso le mie emozioni e passioni. Le donne sono caparbie, sono amore, passione, determinazione, pazienza. Il vino è lo stesso: ci vuole pazienza, che le viti inizino a produrre l’uva, pazienza nell’aspettare che l’uva maturi, che il vino fermenti, pazienza che il vino maturi prima in botte e poi in bottiglia. Ci vuole passione in ogni cosa che si fa. Il vino è passione e cuore, è innamoramento…e chi conosce queste cose meglio delle donne?
La partecipazione alle donne del vino è stata per me fonte di grandi ispirazioni e passioni condivise, è affascinante confrontarsi con chi coltiva i tuoi stessi valori. Più volte ho approfondito la conoscenza con una visita e sono sempre rimasta ulteriormente colpita positivamente, belle persone che rimangono nel cuore.
Un mio pensiero particolare va a Donatella Briosi, sommelier, Donna del Vino, brutalmente scomparsa, una donna di grande valore umano che ho avuto la fortuna di conoscere.
Il tuo motto?
Sorridi alla vita e la vita ti sorriderà, vivi, ama, sogna. Conta il viaggio che il sogno ti fa fare. Non stare mai fermi, non importa dove arrivi.
Contributo raccolto a cura di Cinzia Mattioli