Nell’assaggio le donne battono gli uomini.

Nell’assaggio le donne battono gli uomini.

Questa volta la fonte è scientifica e Drink Business titola “E’ ufficiale: per natura le donne sono assaggiatori migliori degli uomini”.

La notizia fa tremare le fondamenta del mondo del vino dove gli assaggiatori delle guide e dei giornali specializzati sono prevalentemente maschili. Esultano le Donne del vino che sulle capacità femminili hanno sempre scommesso. Ma vediamo un po’ meglio da chi arriva quest’ affermazione così rivoluzionaria anche se attesa da tempo. A dirla è Deborah Parker direttore associato del UK Sensory Science Tasting and Research Centre di Westerham nel Kent. Si tratta di un laboratorio sensoriale che studia approfonditamente le caratteristiche dei prodotti di consumo, li “profila” e propone come modificarli in base al gusto dei consumatori. Insomma è fra quegli specialisti che, dietro le quinte, costruiscono il gusto dei nuovi prodotti rendendoli più graditi.

La Parker ha detto << il team di analisti sensoriali del centro è composto solo da donne>>
Per scegliere le persone ammesse al corso per analisti sensoriali c’è un test iniziale sui sapori fondamentali: salato, dolce, amaro, acido e saporito (umani) << solo il 10-15% della popolazione ha le caratteristiche per far parte di panel di assaggiatori e le donne risultano sempre le più dotate>>segue un addestramento dopo il quale uomini e donne arrivano allo stesso livello di abilità.

E’ probabile che la maggior predisposizione mostrata dalle donne dipenda dal loro ruolo di madri e dalla necessità di annusare e assaggiare ciò che poi viene dato ai figli.
I racconti sull’attività del centro di Westerham, fatti della Parker e della sua collega Laura Ablett, lasciano intravedere un mondo per certi versi angosciante dove la percezione conta più della realtà e la manipolazione è dietro l’angolo.

Ecco che l’effetto dolce deriva soprattutto dallo zucchero mentre i dolcificanti hanno una componente amara e artificiale che risulta particolarmente accentuata nella stevia anche se, fra tutti i surrogati, è invece quello di provenienza vegetale. Quindi niente da fare per la stevia, bocciata! Nel futuro il marketing userà sempre di più le neuroscienze. Oggi il loro uso si concentra sulle immagini pubblicitarie ma in futuro le risposte emotive ai sapori guideranno la “costruzione” dei nuovi prodotti alimentari. Una prospettiva che sa di manipolatorio e che riguarda anche le bevande.

Secondo le due ricercatrici i nuovi trend sono le bevande miscelate come i succhi di più frutti mentre, guardando al futuro, è possibile prevedere il successo delle birre femminili con sapori più delicati.

di Donatella Cinelli Colombini

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