Sei degustazioni a Verona: le prime sugli autoctoni rari e in estinzione guidate dal Ian D’Agata Direttore Vinitaly International Academy
Dall’Asprinio della Campania al Canaiolo bianco di Toscana, dal Minutolo pugliese all’Uvalino del Piemonte, fino al Piculit-Neri del Friuli Venezia Giulia: sono tutti vitigni che in comune hanno l’essere autoctoni e rari, anzi a rischio di estinzione visto che si parla per ciascuna varietà di ormai meno di 50 ettari vitati.
Alla difesa dei vitigni italiani e particolarmente a quelli più rari e quasi estinti, è dedicato il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino con sei iniziative nella quattro giorni veronese. Le Donne del Vino hanno loro alleato Ian D’Agata, senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.
“Una scelta coraggiosa e importante – dice la presidente Donatella Cinelli Colombini – fatta dalle Donne del Vino che non hanno puntato solo sui vitigni poco conosciuti ma proprio su quelli rari e quasi in estinzione. Un’operazione di tutela del patrimonio ampelografico nazionale mai fatta prima. Include 24 vitigni con potenziale enologico molto diverso: alcuni si diffonderanno e altri saranno solo delle “curiosità turistiche” da assaggiare visitando i territori del vino. È comunque importante difenderli tutti per mantenere intatto il nostro germoplasma”.
Aggiunge la presidente Cinelli Colombini: “Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate: avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile e mai realizzato prima: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione. Da un lato incoraggia le Donne del vino a diventare le “madri” dei vitigni “orfani”, dall’altro lato ne diffonde la conoscenza fra addetti ai lavori di altissimo livello”.
LE DUE DEGUSTAZIONI DEGLI AUTOCTONI RARI CON IAN D’AGATA
La prima degustazione sarà realizzata per Vinitaly International Academy la settimana prima di Vinitaly (3-7 aprile): 13 vini rari saranno presentati a super esperti provenienti da tutto il mondo fra cui Master of Wine e Master Sommelier.
La seconda degustazione è in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con Verona Fiere: verrà sempre guidata da Ian D’Agata. È stato lui a scegliere i 18 vini e una grappa da presentare a 80 giornalisti ed esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale, una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano.
FOCUS: I VITIGNI RARI E LE DONNE DEL VINO CHE LI COLTIVANO
Calabria: Magliocco (Vincenza Alessio, Librandi Antonio e Nicodemo, Cirò Marina – Crotone). Campania: Asprinio (Gilda Guida Martusciello, Salvatore Martusciello, Quarto – Napoli); Catalanesca (Benigna Sorrentino, Sorrentino Vini, Boscotrecase – Napoli); Pallagrello nero (Manuela Piancastelli, Terre del Principe, Castel Campagnano Caserta); Barbetta (Lorenza Verrillo Venditti, Antica Masseria Venditti, Castelvenere – Benevento). Emilia Romagna: Albana gentile e Grechetto gentile (Silvia Corazza, Lodi Corazza, Zola Predosa – Bologna). Friuli Venezia Giulia: Piculit-Neri (Alberta Maria Bulfon, Vini di Emilio Bulfon, Valeriano di Pinzano al Tagliamento – Pordenone); Picolit (Hilde Petrussa, Vigna Petrussa, Prepotto – Udine; Cristina, Antonella ed Elisabetta Nonino, Nonino distillerie, Percoto – Udine); Pignolo (Antonella Cantarutti, Cantarutti Alfieri, San Giovanni al Natisone – Udine). Lazio: Olivella (Marina Perinelli, Casale della Ioria, Acuto – Frosinone). Piemonte: Nascetta (Elena Bonelli, Ettore Germano, Serralunga d’Alba – Cuneo); Raffaella Bologna, Braida, Rocchetta Tanaro – Asti); Pelaverga piccolo (Cristina Ascheri, Cantine Ascheri, Bra – Cuneo); Freisa (Valentina Abbona, Cantine dei Marchesi di Barolo, Barolo – Cuneo); Uvalino (Mariuccia Borio, Cascina Castlèt, Costigliole d’Asti). Puglia: Minutolo (Francesca Bruni, Vetrere Agricola, Montemesola – Taranto). Sardegna: Nasco (Valentina Argiolas, Argiolas, Serdiana – Cagliari). Sicilia: Frappato (Gaetana Jacono, Valle dell’Acate, Acate – Ragusa; Silvana Raniolo, Tenuta Bastonaca, Ragusa). Toscana: Procanico (Antonella Manuli, Fattoria La Maliosa, Manciano – Grosseto); Canaiolo bianco e Canaiolo nero (Cristiana Grati, Fattorie di Galiga e Vetrice, Pontassieve – Firenze); Pugnitello (Patrizia Crociani, Olivi- Le Buche, Sarteano – Siena). Trentino Alto Adige: Valderbara (Chiara Simoni, Cantine Monfort, Lavis – Trento). Veneto: Oseleta (Alessandra Boscaini, Masi Agricola, Gargagnago di Sant’Ambrogio di Valpolicella – Verona).
FALANGHINA, I VITIGNI TOSCANI, IL BRUNELLO DELLE DONNE
L’azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O’Keefe (italian editor di Wine Enthusiast e autrice di “Brunello di Montalcino, Understanding and Appreciating One of Italy’s Greatest Wines,”). La degustazione è sul Brunello prodotto da Donne, organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno.
CENA E BRINDISI DI FINE VINITALY
La cena evento di mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardia di Verona conclude Vinitaly in modo gioioso facendo tagliare un’enorme torta al presidente Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno. La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino: Campania, Liguria, Sardegna e Toscana. Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cooking e molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia.
CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi 750 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.
Info: 02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com
Blog: www.ledonnedelvino.it
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