Presentato ufficialmente “Percorsi DiVini”, progetto pilota dell’associazione Donne del Vino: si inizia in 15 aziende vitivinicole Piemontesi
Le aziende vitivinicole delle Donne del Vino “aprono” le loro vigne ai turisti che amano camminare tra le bellezze delle colline e di un luogo: è “Percorsi DiVini”, nuova iniziativa de Le Donne del Vino del Piemonte presentata alle Cantine Bosca di Canelli. Si tratta di un progetto pilota che coinvolgerà negli anni altre realtà italiane e molte delle 700 socie che fanno parte dell’Associazione nazionale guidata da Donatella Cinelli Colombini.
Si comincia con quindici signore del vino piemontesi. In tutto il Piemonte sono decine di chilometri tra vigne e boschi da percorrere con una sensibilità tutta femminile per la natura e l’ecosistema.
Il filo conduttore che unirà le passeggiate in vigna è la sensibilità femminile per la valorizzazione e la tutela della bellezza del paesaggio comunicata accanto alla cultura del vino. Il turismo a piedi quindi permette un più profondo apprezzamento del paesaggio ma non solo: ha anche virtù terapeutiche – combatte le malattie vascolari, l’obesità e l’osteoporosi, soprattutto è un potentissimo tonico del sistema nervoso. Il suo effetto antidepressivo è talmente forte che molti parlano di “terapia del paesaggio”. Una terapia che ovviamente funziona solo in contesti molto belli, dove l’armonia dei profili morfologici si accompagna al lavoro dell’uomo che da millenni ama e coltiva la terra.
I visitatori saranno accolti in azienda e accompagnati in tutto il percorso per raccontare loro i luoghi e divulgarne la cultura. Il progetto ruota intorno a un sito internet, dove sono indicate aziende, percorsi e mappe. A ogni azienda è dedicata una pagina con mappa, descrizione e foto del percorso. Ci sarà un calendario di date per capire la disponibilità per le passeggiate nelle varie aziende. Ci sarà anche una versione in inglese.
Ospite della giornata alle Cantine Bosca Annalisa Conti, donna che ha creduto e raggiunto l’obiettivo del riconoscimento Unesco ai paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, la cui candidatura partì dalle cattedrali sotterranee di Canelli, le cantine storiche che corrono per chilometri sotto alla città dello spumante e ricordano delle cattedrali nella loro maestosità. “Siamo un sito culturale: il paesaggio è riconosciuto come cultura” ha ricordato Conti, che ora è vice direttore dell’Associazione per il sito Unesco.
Renata Cellerino, delegata regionale Le Donne del Vino del Piemonte, ha ricordato lo spirito dell’iniziativa: “Il progetto Percorsi DiVini è un contributo significativo a un turismo nuovo: lento, attento e a basso impatto sul territorio, inoltre è un omaggio al riconoscimento Unesco per il paesaggio dei vigneti del Piemonte. La forte coesione tra le donne del vino del Piemonte, ne ha permesso l’avvio in tempi impensabili e sarà elemento indispensabile per la riuscita del programma. In questa fase iniziale si è avuto il consenso da parte delle istituzioni e dei mass media, questa attenzione sarà fondamentale per la riuscita e la sostenibilità del progetto”.
L’incontro è stato moderato da Laurana Lajolo, insegnante, donna che da anni difende il paesaggio e la biodiversità del Monferrato attraverso numerose iniziative culturali. Bartolomeo Prigione, presidente Italcom, ha presentato il funzionamento del sito.
Le aziende che hanno aderito al progetto sono:
In provincia di Alessandria: Alemat (Ponzano Monferrato), Castello di Gabiano, Il Poggio (Gavi), La Scamuzza (Vignale Monferrato), Marenco Vini (Strevi), Villa Felice (Cassine);
In provincia di Cuneo: Cantine Ascheri (Bra), Bruna Grimaldi (Serralunga d’Alba), Tenuta Carretta (Piobesi d’Alba);
In provincia di Asti: Braida (Rocchetta Tanaro), Azienda Agricola Castagnero (Agliano Terme), Michele Chiarlo (Calamandrana), Tenuta Santa Caterina (Grazzano Badoglio);
In provincia di Torino: Cieck (San Giorgio Canavese)
In provincia di Novara: Podere ai Valloni (Boca)
Tutte le Donne del Vino del Piemonte ringraziano Polina e Pia Bosca per l’ospitalità e la visita alle loro stupende “cattedrali sotterranee”.