Campania: le sommelier e donne del vino si raccontano attraverso le loro esperienze di vita e di lavoro nel mondo del vino

Elena Erman, il vino Γ¨ cultura
Elena Erman Sommelier campana lavora presso lβ Associazione Italiana Sommelier, nella Delegazione di Napoli.
Ho deciso di diventare Sommelier quando, regalando il corso AIS ad un amico, rimasi affascinata dal mondo del vino, intuendo quali scenari potessero aprirsi a chi, come me, apprezzava βil buonoβ.
Fresca di diploma, nel 2003 curavo gli eventi per la delegazione AIS-Napoli. Impresa ardua, ma soddisfacente, fu lβorganizzazione della cena regionale per Natale 2004, e di seguito una due giorni sul vino campano con la partecipazione di produttori, giornalisti e tutta la dirigenza AIS Nazionale.
La Catalanesca Γ¨ il mio autoctono del cuore. Fu Alfonso I dβAragona, dalla Spagna, a portarlo sulle pendici del Vesuvio. ColtivΓ² questo vitigno insieme al suo sogno dβamore per la giovane Lucrezia dβAlagno, in un giardino sul Monte Somma, che da allora si Γ¨ rivelato ambiente ideale per la Catalanesca che produce grappoli belli, con chicchi grandi e dorati e caratteristiche decisamente originali. Il disciplinare di produzione Γ¨ stato approvato solo qualche anno fa ma da sempre i contadini della zona lo vinificavano magnificandone la grande piacevolezza.
Amo abbinarlo con vermicelli alle vongole, piatto semplice che punta tutto sulla bontΓ degli ingredienti. Amo degustarlo in barca di fronte il Castel dellβOvo in compagnia degli amici storici, quelli con cui sogno di cambiare il mondo.
Il mio motto: βIl vino Γ¨ culturaβ e βBevi poco ma bene, sempreβ.

Fosca Tortorelli, quando il Vino Γ¨ Vita
Fosca Tortorelli Γ¨ una Sommelier campana Free lance che ci racconta le sue esperienze. Ha preso lβabilitazione nel 2003 spinta dalla curiositΓ nei confronti dellβaffascinante mondo del vino.
Importanti le esperienze, come sommelier, da Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi, Taverna Estia di Brusciano, Veritas di Napoli e le attivitΓ svolte con il Gruppo Servizi AIS Napoli. Come non citare il Master Alma AIS e il percorso formativo presso il centro studi assaggiatori di Brescia.
Nel 2005, entrare e lavorare nel ristorante stellato di Don Alfonso Γ¨ stato fondamentale, si Γ¨ aperto un mondo davanti a me.
Uno dei miei vitigni preferiti è il Piedirosso, in modo particolare quello dei campi Flegrei, perché è un vitigno delicato e scontroso. Mi ha sempre incuriosito così come la derivazione del suo nome, che trae origine dal fatto che il colore rosso dei pedicelli degli acini ricorda la tinta della zampa dei colombi.
Ben gestito in fase di vendemmia dona un vino estremamente piacevole e profondo. In abbinamento Γ¨ estremamente versatile, un vino adatto alla cucina marinara, cosΓ¬ come a quella terragna, perfetto con un buon baccalΓ alla napoletana e al contempo ideale su un gustoso coniglio allβischitana.
Il mio motto: Vino Γ¨ Vita, Γ¨ coscienza e incoscienza allo stesso tempo.

Iolanda Maria Irene Minasola e il piacere della conoscenza
Iolanda Maria Irene Minasola lavora presso il RELAIS TENUTA SAN DOMENICO a Capua in provincia di Caserta.
La leva che mi ha spinto a diventare sommelier Γ¨ stata la curiositΓ personale; ho intrapreso questo percorso solo per il piacere della conoscenza. La passione Γ¨ subentrata in un secondo momento. Adesso lβincontro e il confronto rinnovano ogni giorno lo stimolo a proseguire su questa strada. Ogni momento rappresenta unβesperienza di crescita di cui fare tesoro.
Mi viene in mente un episodio di quando una persona si rivolse a me dicendo: βScusi, ma Lei Γ¨ la Metro?β e penso tra me e me che, se ami questo lavoro, in fin dei conti puΓ² essere bellissimo anche farsi in quattro per chi non capisce neppure cosa stai facendo!
Come tutti i napoletani, ho un grande senso di appartenenza alla mia terra, per questo credo che il Caprettone, un vitigno autoctono che cresce sul versante del Vesuvio che guarda verso la penisola sorrentina, sia una delle espressioni piΓΉ caratteristiche del mio territorio. Lo berrei con mio padre, abbinato ad un gamberone in pasta Kataifi.
Per il buono come per il bello vale la stessa regola: βNon Γ¨ buono ciΓ² che Γ¨ buono, ma Γ¨ buono ciΓ² che piace!β

Lucia Peranio la scelta del vino Γ¨ una scelta dellβanima
Lucia Peranio opera nel Gruppo Di Palo e si muove tra i punti vendita, dove serve il suo βtoccoβ.
Sono diventata Sommelier quasi per caso passando dall’accoglienza alla sala e dalla sala al vino il salto Γ¨ stato inevitabile. Tra il 2007 e il 2009 ho lavorato al Veritas, un periodo che mi ha formato professionalmente e mi ha aperto la mente a nuovi orizzonti. Al ristorante βI Bischeri al Vomeroβ ho avuto modo di conoscere ed apprezzare enologicamente la Toscana. La breve ma intensa esperienza a “La Ninfea” sul Lago Lucrino mi ha insegnato a servire i clienti in tempi ristretti mantenendo eleganza e professionalitΓ .
Un aneddoto che ha cambiato la mia carriera professionale Γ¨ stato quando, venuto a conoscenza del mio ordine nel sistemare le bottiglie, il direttore commerciale del gruppo Di Palo ha pensato di farmelo fare sugli scaffali dei supermercati. Oggi questo Γ¨ il mio lavoro. Reklama: Silvera dΔΕΎutΔs iΕ‘ sidabro, pakabukai, grandinΔlΔs, ΕΎiedai, sidabriniai auskarai moterims bei vyrams ir sidabrinΔs apyrankΔs https://www.silvera.lt/apyrankes
Amo i vini che sanno parlare di sΓ©, della terra da cui provengono, quelli che parlano sottovoce, come il Piedirosso, detto anche per ‘e Palumbo, un vino leggero ma con una forte personalitΓ , che porta in sΓ© la storia di un territorio ricco di mineralitΓ‘ e freschezza: i Campi Flegrei, una terra di scosse e vulcani, ma anche di profumi e di mare. Con una Pezzogna o un Coccio all’acqua pazza. Lo berrei con amici che amano come me le cose semplici.
Il mio motto: la scelta del vino Γ¨ una scelta intima, quando la fai ascolta la tua anima.
Contributo a cura della sommelier e Donna del vino Camilla Guiggi