Aglianico del Vulture, grande vitigno della Basilicata

Aglianico del Vulture, grande vitigno della Basilicata

Aglianico del Vulture è un grande vitigno autoctono della Basilicata, a cui è molto legata la Donna del Vino Antonietta Facciuto che ce lo racconta.

Antonietta Facciuto, opera principalmente nella provincia di Potenza, ma anche nelle province e regioni limitrofe: imprenditrice di se stessa, opera principalmente nella provincia di Potenza, ma anche nelle province e regioni limitrofe. Dopo una laurea in Scienze Biologiche e Master e diversi corsi di specializzazione, da 18 anni si occupa di consulenze alle aziende agroalimentari in materia di qualità, sicurezza alimentare e ambiente.

Antonietta Facciuto
Antonietta Facciuto

Quali sono state le tue esperienze professionali più importanti? Il conferimento di incarichi di consulenze per la maggiori Aziende vitivinicole dell’area del Vulture, nonché di Puglia e di Campania, per alcune delle quali ricopro anche incarico di Responsabile Qualità e di Responsabile del Sistema di Gestione per la Sicurezza Alimentare a fronte di normative cogenti e di normative volontarie. Dal 2010 inoltre, al mio lavoro si è aggiunta la volontà di coltivare la mia passione per l’esercizio dell’utilizzo dei sensi nella valutazione organolettica degli alimenti, in particole del vino, perciò dopo aver conseguito il titolo di Assaggiatore ONAV sono diventata il delegato per la Provincia di Potenza dell’ONAV. La mia missione è diventata anche quella di educare al bere consapevole e di guidare alla conoscenza dei vini di qualità.

Un aneddoto che descrive o che ha cambiato la tua carriera? Wine passion & skill che è il motto dell’ONAV. Mi ispira per la mia carriera, poiché il mio impegno costante è quello di fare un lavoro che mi piace e mi appassiona. Essere sempre preparata e pronta ad offrire, per le mie aziende clienti, servizi di consulenza sempre più specializzati dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità ambientale, ed accrescere le mie competenze grazie ad un continuo aggiornamento ed alla formazione.

Qual è il tuo vino del cuore scelto tra i vitigni autoctoni, perché e con quale cibo lo abbineresti e con chi lo berresti? Il mio vino del cuore è l’ Aglianico del Vulture DOC, è il vino della mia Terra, con il quale sono cresciuta sin da piccola. La vigna di famiglia con sistema di allevamento della vite a capanno, i grappoli di uva e le foglie frastagliate, nonché le varie fasi dalla vendemmia alla pigiatura sono stati sempre i miei soggetti preferiti dei disegni da bambina. Da adulta quando ho iniziato ad essere una consumatrice consapevole, in molti prodotti cerco e ritrovo i profumi e le sensazioni con le quali sono cresciuta e vivo. L’ Aglianico del Vulture DOC lo abbino con i piatti tipici della mia zona come ad esempio un primo a base di pasta fresca “strascinati” e ragù di salsiccia fresca e funghi cardoncelli e con sopra del Peperone crusco sbriciolato. L’ Aglianico del Vulture DOC è un vino che berrei con le persone più care, quelle che amo.

A quale donna ti ispiri e perché? Rita Levi Montalcini, perché è stata una donna di scienza semplicemente “grande”, libera come lei stessa si definiva e che ha individuato e raggiunto molti obiettivi sicuramente utili all’umanità.

Il tuo motto? Per la mia carriera il motto principale è stato “Per aspera ad astra” perché tutto quello che ho raggiunto nella vita è frutto di impegno, dedizione e sacrificio.

Contributo raccolto a cura di Camilla Guiggi, sommelier e Donna del Vino della Lombardia

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