Vini di Natale, come sceglierli per gli abbinamenti più mirati con il pranzo e la cena: proseguono i consigli delle nostre amiche sommelier delle Donne del Vino e questa volta è Anna Maria Palamone che ci regala uno spaccato delle sua tradizione natalizia.
Potremmo dire che Anna Maria Palamone è un blend di Regioni: nata a Sanremo da genitori di Salerno e impiantata in Piemonte da molti anni.
Ed ecco perché il suo Natale è una somma di tradizioni diverse armonicamente assemblate.
Si inizia festeggiando la Vigilia di Natale, quindi è d’obbligo mangiare di magro.
Una cena a base di pesce con commistioni dai vari territori. Immancabili le acciughe a cavallo tra Liguria e Piemonte sulla via del sale. La riscoperta di piccole realtà produttive come il Seirass, una ricotta piemontese molto morbida vaccina e ovina confezionata in coni di tessuto. Vogliamo non parlare dei Porri di Cervere dal sapore dolce e delicato? E per finire un dolce tipico piemontese e uno che più campano non si può.
Ecco il menu tipo della sua famiglia che ha deciso di abbinare a vini rigorosamente piemontesi delle socie produttrici delle Donne del Vino. La scelta del vino è originale: non solo bianchi, ma anche rosé da uve autoctone piemontesi (Nebbiolo, Grignolino e Barbera). Perché, come sostiene Anna, il rosé è un vino che va destagionalizzato. È ottimo fresco d’estate ed è altrettanto piacevole d’inverno, servito a una temperatura un poco più alta (tra 8 e 10° C). Ecco dunque il menu:
• Acciughe con salsa verde e pane tostato integrale abbinato a Alta Langa DOC Brut metodo classico Ettore Germano della socia barolista Elena Bonelli di Serralunga d’Alba. Qui il nebbiolo esprime il suo carattere più gentile tra le terre dell’Unesco.
• Insalata russa con ventresca di tonno abbinato a Grignolino Metodo Classico Lemieperle – La Scamuzza della socia Laura Zavattaro Bertone che conduce una piccola azienda nel cuore del Monferrato, a Vignale, zona d’eccellenza per il Grignolino, come lo diceva Gino Veronelli, l’uva “anarchica testabalorda”.
• Ravioli con borragine e seirass abbinato a Gavi docg del Comune di Gavi Etichetta Nera de Il Poggio della socia Francesca Poggio, con azienda a Rovereto il “cru” del Gavi, zona di vini bianchi e tartufi. Si respirano vigne e boschi di antiche querce.
• Baccalà al vapore su passata di zucca e Porri di Cervere abbinato a Castlètrosé – Cascina Castlèt della socia Mariuccia Borio: è un incontro di Barbera e Nebbiolo entrambi coltivati a Costigliole d’Asti, tra la Langa e il Monferrato. Nei nidi posizionati sui pali delle vigne di Mariuccia, nidificano numerose specie di uccelli.
• Zabaione al Moscato con biscottini di frolla abbinato a Scrapona Moscato d’Asti docg Marenco delle socie Doretta, Michela e Patrizia Marenco, tre sorelle che esprimono bene la forza, l’energia e la tenacia della terra di Strevi, nell’Alessandrino.
• Struffoli abbinati a Alladium passito Erbaluce di Caluso doc Cieck della socia Lia Falconieri. Siamo nel Nord Piemonte, a San Giorgio Canavese, vicino ai laghi e alle montagne. Lia appende a mano ogni grappolo di Erbaluce da appassire. Il risultato è straordinario.
Che dire una vera Donna del Vino che anche durante le sue feste natalizie vuole sentire vicine Le Donne del Vino perché, in fin dei conti, siamo tutte una grande famiglia. Un sodalizio attivo e vivace. Siamo Donne dallo sguardo fiero e deciso che abbiamo saputo proporre, ognuna nel proprio campo, una diversa chiave di lettura rispetto al mondo maschile.
Intervista raccolta da Camilla Guiggi
Sommelier e Donna del Vino della Lombardia