Quote rosa nei consorzi: c’è la legge

Quote rosa nei consorzi: c’è la legge

Quote rosa nei consorzi: è legge

Quote rosa nei Consorzi: entro febbraio 2017, in base a una nuova norma, i Consorzi di tutela dovranno introdurre il 20% di donne nei loro organi di gestione. 

Sull’argomento è apparso un articolo sul mensile Quanto Basta FVG, la cui direttrice Fabiana Romanutti è Donna del Vino della delegazione del Friuli Venezia Giulia. Per sua gentile concessione, riportiamo qui di seguito alcuni passaggi e vi rimandiamo alla lettura integrale nelle immagini di corredo a fondo pagina.

Il 6 luglio 2016 è stato approvato definitivamente il “Collegato agricolo”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2016. Il testo, nell’articolo 2 (assai controverso e contestato, ma in vigore a tutti gli effetti), prevede l’introduzione nello Statuto dei Consorzi di tutela del settore agroalimentare (sono oltre 200 in Italia), di criteri atti ad assicurare un equilibrio di genere nell’attribuzione degli incarichi all’interno dei Consigli di amministrazione. La norma concede sei mesi di tempo per l’adeguamento (dunque, entro febbraio 2017), senza attendere il rinnovo delle cariche. In questo lasso di tempo, bisognerà por mano agli Statuti per far spazio a componenti di genere femminile per una quota minima che inizialmente è prevista al 20%, con l’obiettivo di raggiungere il 35%. Una nuova complicazione oppure un’opportunità non solo per le imprenditrici donne, ma per il rinnovamento dell’intero comparto, vero motore del “Made in Italy”?

Secondo i dati di Unioncamere, nel 2015, il 33% delle aziende agricole e il 28% delle aziende agroalimentari italiane era guidato da donne e, probabilmente, su questi numeri si è basato fiducioso il legislatore per mettere nero su bianco la nuova normativa. Federdoc e Aicig, che rappresentano la maggior parte dei Consorzi di tutela italiani, evidenziano numeri diversi e hanno consegnato un dossier al Ministero delle risorse agricole e agroalimentari che non è stato, evidentemente, preso in considerazione. Attualmente, secondo i loro monitoraggi, nel comparto vino la quota femminile è sotto il 17-18% mentre, per quanto riguarda i Consorzi dell’agroalimentare, si scende al 10%. Secondo i dirigenti di Federdoc e Aicig (e non solo loro), la norma è inapplicabile e non idonea alle caratteristiche del settore. Ma se non ci si mette in regola, che succede? Partirà una diffida e poi, in caso di mancata ottemperanza, ci sarà la decadenza degli organi direttivi.

Già qualche mese fa, quando era apparsa la notizia del varo della nuova normativa, la Presidente Donatella Cinelli Colombini ha proposto l’organizzazione di corsi brevi per formare le associati ai ruoli dirigenziali.
Corsi intensivi di 6 ore, in 4 moduli formativi, da realizzare in ogni regione usando un materiale didattico uguale in tutta Italia. Nozioni sulle normative e i compiti delle denominazioni e dei consorzi, gli organi internazionali e nazionali a cui fare riferimento, il vino in termini di produzioni, consumi, mercati e tendenze, tutela e valorizzazione dei marchi collettivi. Una full immersion dove dati di scenario, come il contrasto alla contraffazione, si alternano a nozioni specifiche, come la modalità di voto nei consorzi, per categorie produttive.

Le donne sono il 35% della forza lavoro agricola e conducono il 28% delle imprese agroalimentari italiane (come da dati Unioncamere 2015) – sottolinea la presidente nazionale dell’Associazione Le Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini – Tuttavia, se andiamo a vedere chi ha in mano le leve di comando delle aziende più grandi e strutturate, le donne scendono di un terzo evidenziando la difficoltà dell’agricoltura a dare opportunità professionali alle donne. Fra i comparti agroalimentari, quello del vino è forse quello in cui il gap è minore anche grazie al lavoro svolto dall’Associazione dal 1988, anno della sua costituzione, a oggi, con le sue 650 socie attive in tutte le regioni e in tutti i comparti della filiera produttiva: cantine, ristoranti, enoteche, sommellerie, giornalismo, consulenze”.

Articolo su Quanto Basta FVG sulle quote rosa nei consorzi
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