Gocce di vite, bellissimo convegno a Napoli per parlare di biodiversità di donne e solidarietà
Castel dell’Ovo sullo sfondo e tante Donne del vino provenienti da ogni parte d’Italia, con in testa la Presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini, a un convegno su un tema molto attuale “Gocce di vite” Donne & ambiente tra economia, cultura e sostenibilità ambientale. L’evento era organizzato dalla Delegazione Campania delle Donne del Vino guidata da Lorella Di Porzio ed ha avuto un successo superiore alle previsioni con pubblico in piedi e relazioni di grande spessore moderate con intelligenza da Luciano Pignataro uno dei maggiori giornalisti italiani di enogastronomia.
Biodiversità e impresa un binomio a volte difficile da conciliare per il quale il Professor Vincenzo Peretti ha disegnato due percorsi diversi: quello dell’incremento produttivo nei casi in cui sia possibile giungere a volumi sufficienti per la commercializzazione internazionale e quella delle super nicchie da consumare e vendere nel luogo di produzione in modo che diventino un motivo di diversità e di sviluppo turistico. Le donne possono avere un ruolo strategico in entrambe queste situazioni perché sono una sorta di barometro dello sviluppo rurale, ha detto la Professoressa Teresa Boccia (rappresentante italiano nell’Aggi, l’organismo consultivo
sulle istanze di genere di UN-Habitat dell’ONU). Sono le donne le protagoniste della multifunzionalità delle imprese agricole, quelle più legate alle tradizioni ma anche i motori del cambiamento. Concetti che trovano una pratica applicazione nell’azienda Le Tore della Penisola Sorrentina dove Vittoria Brancaccio, ex presidente nazionale di Agriturist, ha 20.000mq di orto, 500 piante di limoni, 1500 piante da frutta, 3000 piante di olivo, un vecchio vigneto tutto in biologico con i quali ha creato una proposta turistica eco-sostenibile.
Più sottile e complesso l’intervento di Luigi Moio star dell’enologia meridionale che ha voluto mettere l’accento sulla differenza fra qualità, tipicità e cultura biologica. Elementi troppo spesso confusi fra loro per cui <difetti vengono spacciati per caratteristiche varietali>. Il Professor Moio è un paladino dei vitigni autoctoni e ha dato la sua
piena disponibilità ad aiutare le Donne del vino nella valorizzazione dei vitigni minori, quelli con buona vocazione enologica ma scarsissima diffusione. Per questi vitigni “orfani” le Donne del vino potrebbero diventare delle madri adottive capaci di salvarli dall’estinzione e trovare per loro giuste collocazioni produttive che diano anche un tocco particolare a vini già esistenti.
L’evento organizzato dalla Delegazione campana delle Donne del vino, guidata da Lorella Di Porzio, si è concluso con una festa da Zi Teresa durante la quale sono stati raccolti fondi per Pianoterra Onlus, un’associazione che aiuta le madri in situazioni di particolare difficoltà. Una festa con musica, prodotti tipici e vini delle Donne del vino, in un percorso gastronomico spettacolare a cui hanno aggiunto emozione la sfilata di moda “Colori del mare” e la performance di pittura di Nadia Basso. Culmine della festa il premio “Donna del Fare”, assegnato a Elisabetta Garzo, Presidente del Tribunale Napoli Nord, una donna di straordinario coraggio e rigore professionale nella lotta contro la criminalità organizzata.