Il Marketing delle cantine aperte, intervista a Donatella Cinelli Colombini

Il Marketing delle cantine aperte, intervista a Donatella Cinelli Colombini

Il Marketing delle cantine aperte è il titolo del suo nuovo libro appena uscito, edito da Agra Editrice, e lei, la nostra Presidente Nazionale delle Donne del Vino ci regala un’intervista in cui ci anticipa i temi salienti di cui tratta nel testo.

Il marketing delle cantine aperte di Donatella Cinelli Colombini
Il marketing delle cantine aperte di Donatella Cinelli Colombini

Un libro interessante soprattutto perché scritto da chi per prima in Italia ha creduto nel turismo del vino e nella potenzialità turistica delle aziende vitivinicole: è stata Donatella Cinelli Colombini ad ideare ed avviare, con il supporto di alcune cantine della Toscana, la prima edizione di Cantine Aperte, evento che nel 2017 compie 25 anni.
Scopriamo subito di che cosa parla il libro e chiediamo all’autrice di svelarci alcuni consigli pratici!

E: “Donatella, “Il Marketing delle cantine aperte” ha come sottotitolo “Istruzioni pratiche per portare al successo le cantine turistiche”, possiamo dire che si tratta di un vero e proprio manuale ad uso e consumo delle aziende vitivinicole e delle figure professionali che operano nel settore del vino?”
Donatella: “Esatto, spiega nel dettaglio come organizzare l’incoming in cantina e perché il conformismo che spinge le cantine a fare ciò che fa il vicino è mortale, perché i visitatori sono attratti da ciò che è unico. Allo stesso modo spiega la politica delle alleanze nel territorio perché il “turismo è uno sport di squadra” e chi pretende di giocare da solo risulta invisibile e perde. Insieme a queste indicazioni strategiche il manuale spiega nel dettaglio la pratica quotidiana dell’accoglienza turistica: da come organizzare la zona vendita alle specificità delle degustazioni per i turisti e uso il plurale perché sono di vario tipo.”

E: “La prima edizione di Cantine Aperte si è svolta nel 1993: Quali sono, secondo te, i cambiamenti maggiori nel panorama del turismo del vino da quell’anno ad oggi?
Donatella: “Nel 1993 c’erano 25 cantine aperte al pubblico in tutta Italia, oggi ce ne sono oltre 20.000 che accolgono visitatori tutto l’anno. Quindi all’inizio bisognava creare la “moda” dell’andar per botti e vigneti. Oggi invece la giornata Cantine aperte deve offrire qualcosa di più. Deve diventare la sperimentazione delle nuove proposte.”

E: “Per una cantina che non ha esperienza nel settore del turismo, ma che ha desiderio di aprirsi a questo mondo, puoi indicare i primi passi per avviare un’attività turistica complementare alla produzione del vino?”
Donatella: “La prima cosa sono le autorizzazioni, l’enoturismo rientra fra le attività agrituristiche delle aziende agricole mentre per quelle industriali non esiste ancora una normativa specifica, ma i permessi sanitari e gli adempimenti fiscali, sulla vendita del vino, sono comunque necessari. Deve rendersi visibile on line (da Google, fino ai GPS), mettere cartelli stradali e farsi conoscere nella zona da chi informa i turisti. Contemporaneamente deve organizzare il punto vendita e la zona assaggio, il percorso della visita e il proprio programma di degustazioni e animazioni per i turisti.”

E: “Vino e turismo hanno molti punti in comune, primo fra tutti la centralità delle persone. Oggi grazie ai nuovi media – dal blog aziendale ai social media – è possibile interagire direttamente con il consumatore ed il turista anche a distanza. Ci sono canali o modalità che tu reputi di maggiore rilevanza rispetto ad altri per il settore del turismo del vino?”
Donatella: “Il turismo viaggia on line e quindi la visibilità internet è determinante. Bisogna tenere d’occhio le grandi OTA On line travel agency che sono sempre più potenti e orientano enormemente i flussi turistici così come i grandi portali di recensioni come TripAdvisor, dove le cantine compaiono nella sezione attività.”

E: “Dalla tua esperienza personale, come titolare di azienda vitivinicola che punta sul turismo del vino come risorsa fondamentale, qual è l’attività che dà maggiore soddisfazione?”
Donatella: “Sicuramente le attività di accoglienza in cantina: vendita vino, degustazioni e visite che vanno viste come un tutto unico capace di incrementare il brand e il business diretto e indiretto. Infatti se l’accoglienza è ben strutturata, oltre allo shopping immediato dei visitatori, ci sono poi gli acquisti successivi perché il legame affettivo verso la cantina la fa preferire anche dopo, quando va al ristorante o decide di comprare una bottiglia nel luogo di residenza.”

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